martedì 29 giugno 2010

E te ne andrai a vivere a Londra.
Ti vedrò probabilmente due volte l'anno e sarà come vedere un fantasma.
Un'altra delle mie stupide idealizzazioni.
Allora aspettami come si aspetta la primavera
e verrò a portarti il fiore più bello.

domenica 27 giugno 2010

Di domenica le parole scorrono a fiumi e le sputo fuori con tutta la violenza che mi appartiene solo quando mi ritrovo totalmente frustrata.
Paradossalmente, il mio corpo entra in uno stato catatonico e la mente si sveglia.
Poi il telefono vibra, puntualmente. E un messaggio mi annulla.
Ho deciso che mi spengo.

poliplat

Vittime dell'incoscienza di chi ci ha preceduto, vaghiamo inconsistenti nella realtà che ci siamo creati e che abbiamo puntalmente distrutto. Senza arte ne parte ci scontriamo con degli ideali che crediamo ci appartengano, ma che invece non coincidono con l'essere amorfo che vestiamo.
Un mondo di poliplat farebbe al caso nostro.

sabato 26 giugno 2010

Quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano. Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.


Adoro.

da la "Casa dei doganieri"

"Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende..)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta"

giovedì 24 giugno 2010

banale pensiero.

Mh non so. Pensavo a quella cosa che si dice..quella secondo cui se non tocchi davvero il fondo non ti libererai mai da una dipendenza, fisica, psichica, affettiva che sia.
Io credo di averlo toccato il fondo. Credo di averlo toccato più volte e in modo diversi.
Si potrebbe pensare "ah beh, ma allora non era il fondo se c'era di peggio". Io credo di no. Credo che non ci sia mai limite al peggio quindi non si può mai dire di essere arrivati.
Di coseguenza credo anche che non riuscirò mai a liberarmi dalle mie dipendenze, psico-affettive, sempre quelle. Sempre le peggiori e più dolorose.
Pensiero banale, pensiero.

mercoledì 23 giugno 2010

Rincoglionimento.

Caro..caro, boh.
L'estate non sembra estate
l'acqua del rubinetto sa di calcare
facebook ha invaso le giornate
i libri sono diventati elettronici (sai, pochi alberi..)
il mare è bello che inquinato
il petrolio sta finendo perchè è tutto in mare
la grammatica è stata dimenticata (anche da me)
mia mamma non mi chiama mai
la nausea si è fatta perenne
la radio non l'ascolta più nessuno
siamo prossimi alla dittatura
si disegna solo al pc
tutti hanno paura anche delle loro ombre
si vive in casa con la porta sigillata e la tv accesa in attesa che qualcuno ci dica che cazzo fare
ah si, la tv educa i ragazzi
e impaurisce gli anziani
e rincoglionisce l'uomo medio
e anche i ragazzi, e gli anziani
si, la tv.

Sono così rincoglionita anch'io che non riesco nemmeno a scrivere più di un tot di parole.
E sono stanca. Pessima soglia di attenzione e resistenza.
Oggesù. Mi ritiro.

E' proprio vero! Si vengono a creare delle cerchie di amicizie assurde. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda, ci capiamo al volo, abbiamo gli stessi gusti a livello musicale, nel vestiario, nell'arte, nelle letture e poi c'è Milano.
Milano è la chiave di volta.
Tutti ne abbiamo un debole, e la vediamo come meta primaria, nell'attesa di qualcosa di migliore che ci porti via di qui, che ci faccia sentire meno legati ed obbligati, meno uguali, meno. Anzi più.
Vogliamo essere più? No, non lo so..Personalmente no. Non punto in alto, non sono ambiziosa, non voglio sopraffare gli altri per una qualche ragione. Voglio stare in pace, lontano da quella pace tombale che mi sono portata dietro per 18 anni. Una pace diversa, tutta mia.
Ora sto bene. Voi, amici, state bene?

Incontriamoci di nuovo.

Non mi capita di pensare così spesso a qualcuno che conosco veramente poco.
Evidentemente ci conosciamo meglio di quanto crediamo.
Mi piacerebbe poter passare con te una parte della giornata, diciamo quella che va dalle17.30, quando ormai non ho più voglia nemmeno di tenere la matita in mano, a poco prima di andare a letto. Sì, esatto. Parlarti guardandoti negli occhi e vedere se quello che ti dico combacia un po' col tuo essere così assolutamente congeniale ad ogni parola che ci siamo detti fino ad ora. Un specie di prova del nove. Il fatto che ci parliamo quasi esclusivamente a livello musicale non implica che ti debba dire quello che penso cantando, ahah no di certo. Poi, vorrei tornare a casa e poter ripercorrere idealmente ogni singola parte di quell'incontro, buttarmi sul letto e pensare. E basta.
Incontriamoci ad Agosto.
Fà sentire meno soli i miei pensieri nel mese più freddo dell'anno.
Chissà quante volte ci siamo già incrociati ma i nostri sguardi erano sempre presi da altro, quante occasioni sprecate, chissà. Ma non mi piace pensare ai se ed ai ma, preferisco le cose concrete.

A questo punto spero solo che per te sia lo stesso, perchè io non vedo l'ora di rivederti. Amen.

Ringraziamenti.

Sei così bella..come se da un momento all'altro dovessi mettere le prime gemme di primavera.

Pronta a sbocciare, in quest'ormai estate fredda, in ritardo coi tempi ma sempre la prima visibile ai miei occhi. E anche se adesso fiorirai per qualcun'altro non posso fare a meno di pensare che la vita che mi scorre davanti è un tripudio di profumi che rendono bella la mia permanenza qui.
Quindi grazie.

mercoledì 2 giugno 2010

Pessima

Non so quanto tempo sia passato.
Si è dilatato, perdo il ritmo.
I movimenti si sono fatti più lenti,
i battiti più veloci i pensieri svuotati
le mani separate i respiri affannati.
Fino ad oggi.
Quando riesci a condividere il silenzio più assoluto, vuoto e imbarazzante e riempirlo con sentimento muto, allora si che è perfetto.
Ci passerei anni in silenzio, ad ascoltare un cuore che batte e confrontarlo con il mio per vedere se per almeno un attimo combaciano. Mi piace pensare che si possano incastrare, in un meccanismo perfetto così che quando si staccheranno -com'è fisiologico che sia- non faccia male..tanta è la perfezione della forma.

martedì 1 giugno 2010

take a walk take a rest, a taste of this

overcome
Distrarsi per non pensare.
Concedersi per non restare soli per altri dieci minuti.